giovedì 28 aprile 2011

Considerazioni sul conto consuntivo

Mi rifiuto di considerare normale che il consiglio di istituto debba approvare atti amministrativi senza nemmeno aver avuto la possibilità di esaminarli nella sua forma più completa. E proprio non riesco a capire, se tutto è in ordine, che problema ci sia nel darmi in visione i piani annuali e conti consuntivi. E siccome finora nessuno si è degnato di smentirmi per iscritto e pubblicamente, sono ancora più convinto che i conti debbano essere pubblicati. per legge.

Stiamo parlando di soldi pubblici, soldi delle nostre tasse; quasi un milione di euro affidati a funzionari che si rifiutano pervicacemente di far vedere i conti, forti del fatto che "risultano approvati dal revisore dei conti".

Peccato che il revisore, cui competono i controlli di regolarità amministrativa e contabile, rispetto al conto consuntivo non sia chiamato ad approvarlo bensì a formulare un parere con una relazione articolata (art 58 c.4) che, naturalmente, non è stata né letta né mostrata al consiglio.

Ognuno ha le proprie funzioni e il consiglio deve (o forse è meglio dire dovrebbe) svolgere le sue, diverse da quelle del revisore, tra cui "disporre in ordine all'impiego dei mezzi finanziari per quanto concerne il funzionamento amministrativo e didattico" (art. 10 c.2)

Di fronte alla sola presentazione di questa e questa tabella, da cui posso solo domandarmi da dove spunti quella cifra chiamata "disavanzo di competenza" e con che misteriosa formula sia stato calcolato il "totale a pareggio", mi sarei aspettato un fremito di indignazione. Invece nulla. Approvato.

Eppure il consiglio ha il potere e la forza di esigere che i conti vengano resi disponibili; basterebbe minacciare con fermezza di non voler votare l'approvazione del consuntivo fino alla loro pubblicazione. Si poteva tranquillamente discutere e votare il consuntivo in una seduta successiva, visto che, proprio una settimana prima, la scadenza era stata spostata al 31 maggio.

è un problema morale, una questione di principio: non puoi chiedermi di approvare dei conti che non ho nemmeno la possibilità di esaminare. Se accettiamo che questo accada nel giardino di casa nostra come possiamo ancora sperare un una società migliore?
Come facciamo ad indignarci di fronte ai grossi scandali se nel nostro piccolo giriamo la testa e fingiamo di non vedere?

Non posso restare un minuto di più. Dimissioni. Immediate. Irrevocabili.
Che ognuno si assuma le proprie responsabilità e se qualche altro consigliere vuole esprimere le proprie considerazioni a riguardo, il blog è aperto.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Anni fa, di fronte a una nevicata relativamene scarsa si potè ossevare che mentre i pulman di linea transitavano con pochi ritardi, i pulmini delle scuole si ribaltavano...come mai: semplice i dirigenti delle ditte di trasporti leggono i loro bilanci e stanziano i fondi per le gomme da neve, le scuole (almeno quelle vicine al mio paesello) No.
Anni fa mio padre comprarò il registratore di cassa e impararò tutta una serie di adempimenti per poter pagare le tasse (fu uno dei primi ad averlo ben prima dell'obbligo), giusto naturalmente ma oggi pare che non fare uno scontrito di 1 euro, ovvero evadere meno di 20 centesimi di IVA sia punibile con 500 euri di multa, mentre prendersi 1600 e più euri puliti di ripetizioni in nero senza che nessuno nemmeno controlli sia giusto ed etico, parlo di insegnanti di ruolo anche), anni dopo, sempre mio padre decise di comprare e imparare a usare il computer e il costoso programma di contabilità nonostante avesse 50 anni, come mai? conoscendo bene la situazione del suo lavoro doveva scegliere o si aggiornava a sue spese o chiudeva (io e mio fratello facevamo le elementari). Mio padre ha la terza media. Nella scuola, dove tutti i docenti sono laureati, vengono oggi regalate dallo stato delle lavagne elettroniche (cero è uno spreco, concordo) ma cosa fanno nelle scuole: chiedono ai dirigenti e al consiglio di istituto di stanziare dei fondi per dei corsi? NO (e dire che basta leggere il bilancio e verificare le disponibilità); oppure, siccome gran parte dei suddetti docenti avendo e usando a casa: fior di computer, ipod cellulari ipertecnologici (oltre ad avere una laurea), decide di far risparmiare la scuola e imparare a usare le lavagne da solo per poi spiegarlo ai colleghi e rimediare in parte allo spreco del loro acquisto? NO (salvo pochi encomiabili casi), le lascia marcire negli sgabuzzini.
Se io sbaglio la compilazione di una misera voce di un DDT, mi becco un verbale che mi mangia un mese di stipendio o più, allora mio fratello (laureato in disegno) che lavora con me in negozio ha dovuto imparare a compilare scartoffie e ragionare su IVA e IRPEG, nella scuola si presentano e si approvano bilanci di CENTINAIA DI MIGLIAIA di euro pubblici (quindi li paghiamo tutti) sulla base di schemini che con la ragioneria centrano come il proverbiale cavolo a merenda e tutto è normale.
Andrei avanti ma non volgio infierire, non so forse ho sbagliato tutto, però facendo il paragone tra le situazioni lavorative dei mie amici che fanno gli impiegati, imbianchini, operai e le loro recriminazioni con le recriminazioni di una buona parte dei docenti, rispetto ai problemi succitati beh non so ma un filo di inc#######a mi sale, sono questi i valori che si insegnano o meglio GLI ESEMPI CHE SI DANNO, nella scuola pubblica?
Ora siccome spero sempre di essere stato sfortunato e che fin ora ho avuto la sfiga di aver letto i blog degli unici quattro inseganti italiani nelle cui scuole accadono cose simili, chiedo di nuovo, quanto leggo in questo blog è frutto di un delirio isolato o cosa?

FL

Tenar ha detto...

In realtà temo che il problema non sia solo della scuola, né degli insegnati in particolare. Esiste in Italia una mentalità diffusa e capillarmente distribuita secondo cui i soldi pubblici sono dovuti, cadono dal cielo e ci si può fare quel che si vuole. Mentalità che si unisce a quella, altrettanto capillarmente distribuita, che seguire le regole sia una cosa da allocchi. E questo spiega molto dello stato di cose del nostro disgraziato paese.

Anonimo ha detto...

io spero solo che le tabelle mostrate a noi non siano le stesse viste dal revisore, sennò mi chiedo che razza di controllo ha fatto.
FM

Anonimo ha detto...

Non possono essere le stesse, il revisore non potrebbe mai approvare roba del genere, pena la cacciata dall'albo. Inoltre aggiungo che anche con tabelle riassuntive decenti, il solo conto consuntivo NON basta, è allucinate doverlo spegare, ma è il confronto tra preventivo e consuntivo che da un quadro della gestione di un ente. Tale quadro viene principalmente utile a chi è ESTRANEO all'amministrazione, infatti (sempre allucinante doverlo spiegare) partendo dal prevenivo, gli amministratori iniziano a svolgere i lavori, dando direttive. Naturalmente nel cosrso dell'esercizio si verificano infinite problematiche che, giocoforza, modificano le spese, quidi gli amministratori sono chiamati (o almeno, sul mio pianeta funziona così) a modificare in itinere le voci di spesa (anche per fatti positivi). il fatto che NESSUNO DI VOI abbia visto il preventivo, nessuno di voi abbia idea delle modifiche avvenute, e ciononostate approvi PURE il CONSUNTIVO senza NEMMENO provare l'esigenza di vederlo è assolutamente folle. Non è nemmeno possibile valutare l'effettiva uilità/inutilità dei tagli apportati dal governo, quindi mi chiedo su quali basi si criticano i tagli? perchè oltre all'aspetto didattico, la riforma tocca l'aspetto economico, ma come credete di poter valutare un qualsiasi governo se nemmeno vi preoccuate di leggere il bilancio dell'ente che VI SIETE OFFERTI di amministrare??????

FL